Marsala, col suo stagnone e le Cantine Florio, con le sue immense cantine: due attrattori del territorio importantissimi che non si possono non vedere.
Subito a ridosso dell’estrema punta di Marsala che spazia il suo sguardo ad occidente, in quell’area pianeggiante che lambisce la costa, a pochi metri dalla spiaggia e dal porto cittadino, si ergono le bianche mura delle Cantine Florio.
L’ingresso è imponente, e su di esso regna indisturbato, al di sopra dell’anno di fondazione, 1833, il maestoso leone, simbolo dell’Azienda.
Il perimetro murario ci racconta il peso che l’azienda ha avuto per il paese e per il territorio, il racconto degli addetti all’accoglienza, ci informa di quanto era importante e prestigiosa la famiglia.
All’ingresso nel baglio ammiriamo le grandi piazzole che riproducono il vigneto ad alberello marsalese tipico del luogo, ma è entrando nelle maestose cantine che abbiamo il vero impatto con la realtà produttiva.
Il percorso inizia in una prima area dove imperano i tini giganti costruiti alla fine dell’800, si prosegue poi la sala dedicata a Garibaldi, abbellita dalle tante armi d’epoca, per giungere alle maestose bottaie lunghe più di 150 metri, dove si affina il marsala.