Non lontana da Firenze, in quella valle che per anni è stata terra di conflitti, con la vicina Siena per l’egemonia del territorio, si erge, incastonata all’interno della collina, la moderna struttura.
Non è facile da vedere, dalla strada si nota l’ampio ingresso con il logo aziendale e la scritta MARCHESI ANTINORI.
Un nome importante per la storia fiorentina, una famiglia le cui origini risalgono a prima del 1300 e, sul finire di quegli anni, grazie agli ampi terreni iniziò la lunga e mai sospesa, produzione vinicola.
Visitare l’azienda è come fare un tuffo nella storia, passando per il territorio con l’apertura verso il futuro.
La sottile fessura che si intravede dal raccordo autostradale Firenze Siena, alzando lo sguardo a levante in località Scansamacco, è il preludio per una visita da fantascienza. E così è, a partire dagli ampi spazi aziendali, ordinati, puliti, veramente infiniti, e tra questi l’ingresso e la comoda sala dove ci si raduna per l’inizio della visita.
E’ inutile dire che tutto è perfetto.
La visita è data da un percorso dove si ammira il comparto produttivo e la barricaia –dove dimorano circa 2.000 barriques-, sul finire i vigneti antistanti e la vinsantaia. Sembra di entrare in un museo, dove al posto dei quadri si ammirano le perfette sale di lavorazione, vinificazione e invecchiamento, -intervallate da opere d’arte di artisti vari-, e dove gli enoturisti non gioiscono per l’inebriante profumo del vino, ma se ne appagano del racconto, inseguendone il ricordo.