Quasi tutta la regione, a parte le aree pianeggianti che costeggiano il fiume Po, è contraddistinta da storie e dalle colture del vino, dove gli incantevoli paesaggi sono stati creati dalla natura e plasmati dalla mano dell’uomo.
La regione, morfologicamente molto eterogenea, è una collana di suggestivi paesaggi uniti tra loro da un filo fatto di paziente lavoro contadino e legato indissolubilmente al vino e alle tante tradizioni gastronomiche locali.
Partendo dalla fascia costiera ad oriente che si affaccia sull’Adriatico, con la città di Venezia che ha donato il suo leone alla regione, troviamo la monotona pianura che risale verso i sopiti vulcani dei Colli Euganei e i Colli Berici, per arrivare a settentrione, passando per le fresche rive del lago di Garda alle Dolomiti Bellunesi e alle Alpi.
In questo ampio e diversificato contesto si snodano talune tra le più famose e conosciute denominazioni italiane tra cui i cru identificati nelle unità geografiche aggiuntive delle colline del Soave, riconosciute dalla Fao come Patrimonio Agricolo Globale, le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene divenuto nel luglio 2019 Patrimonio Mondiale dell’Umanità e i Colli Berici, anch’essi tutelati dall’UNESCO e contraddistinti da roccia calcarea e dal fenomeno del carsismo, dove oltre alla coltura della vite si possono ammirare talune famose ville palladiane.
Sedici sono i percorsi che si snodano lungo il territorio viticolo, districandosi tra la qualità delle Denominazioni di Origine e l’eccellenza delle 15 Garantite, sono le Strade del Vino, che richiamano un numero sempre maggiore di viaggiatori e appassionati di enoturismo, attratti da aziende spesso all’avanguardia, nel panorama italiano, per accoglienza e ricettività.
Quindi dopo la conclamata qualità del vino, le cantine, piccole e grandi del Veneto si sono aperte a nuove sfide ad un turismo globale e integrato, con la grande capacità di accoglienza e l’opportunità di comunicare l’azienda e il ricco territorio.